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Nel 2021, la gamma ID. inizierà a ricevere regolari aggiornamenti over-the-air

La Volkswagen sta portando avanti la digitalizzazione dei propri prodotti a ritmo sostenuto e sta diventando un fornitore completo di hardware, software e servizi. L’introduzione degli aggiornamenti over-the-air è il prossimo passo importante nella nostra trasformazione in un’azienda tecnologica e nello sviluppo di un nuovo modello di business”, ha dichiarato il CEO della marca Volkswagen Ralf Brandstätter.

A partire dall’estate, la Volkswagen rilascerà per i modelli ID. un aggiornamento ogni tre mesi. Oltre a ottimizzare le prestazioni del software, potranno includere anche nuove funzioni e opzioni di personalizzazione.

“Questo assicurerà che tutte le Volkswagen ID. consegnate siano equipaggiate per l’intero ciclo di vita con la versione più recente del software. In futuro, gli aggiornamenti over-the-air diventeranno la normalità per le nostre auto. Così, nel corso degli anni terremo tutti i modelli ID. al passo con il software delle auto nuove”, ha dichiarato il Membro del Consiglio di Amministrazione della marca Volkswagen per lo Sviluppo Tecnico Thomas Ulbrich.

La nuova unità di progetto ID.Digital si occuperà di portare avanti con costanza lo sviluppo della gamma ID. e coordinerà l’applicazione degli aggiornamenti over-the-air. L’approccio agile della struttura istituisce nuovi standard nella manutenzione software, con cicli di aggiornamento brevi e un orientamento flessibile ai bisogni dei Clienti. Inoltre, le decisioni su nuovi servizi digitali e una migliore interazione con gli utilizzatori possono essere attuate in modo veloce e semplice.

Il nuovo ID.Software versione 2.1 è già installato a bordo di tutte le vetture prodotte dall’inizio di marzo. L’aggiornamento sarà messo a disposizione anche dei Clienti che hanno già ricevuto la propria ID.3 o ID.4. Come annunciato, questi ultimi dovranno recarsi per l’installazione una sola volta presso una Concessionaria Volkswagen.
Da quel momento in poi, grazie al nuovo software, sarà possibile aggiornare le unità di controllo della vettura, tra le altre cose, senza che i Clienti debbano più andare in Concessionaria. Si tratta di una prima volta per modelli appartenenti a segmenti di grande volume.

I primi aggiornamenti OTA sono stati testati con successo su oltre 3.000 auto aziendali della Volkswagen, affinché i Clienti possano presto beneficiare dei continui miglioramenti delle prestazioni e delle nuove funzioni. In questo modo, la Volkswagen ha raggiunto un’importante passaggio nell’ulteriore sviluppo della propria architettura elettronica.

Il software sta diventando sempre di più un fattore competitivo in grado di fare la differenza e, di conseguenza, un elemento determinante nelle scelte d’acquisto del mercato automobilistico nel 21° secolo.

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Maratona di 20.000 km per mettere alla prova la ID.3 sulle lunghe distanze

La mobilità elettrica si diffonde ogni giorno di più. A crescere non sono solo i modelli tra cui scegliere o i loro numeri di vendita, anche l’infrastruttura di ricarica si sta espandendo. Per mettere alla prova i due elementi, auto e colonnine, entrambi essenziali per portare la mobilità elettrica al grande pubblico, il pilota specializzato in impegnativi raid Reiner Zietlow e il copilota Dominic Brüner stanno realizzando un test su strada unico. Il 28 settembre scorso sono partiti per una maratona di due mesi attraverso la Germania che sta facendo tappa in circa 650 stazioni di ricarica veloce, con potenza superiore a 60 kW.
L’obiettivo dichiarato di questo insolito viaggio è di mettere alla prova allo stesso tempo l’infrastruttura elettrica e un esemplare della ID.3 Pro S. Equipaggiata con una batteria da 77 kWh di capacità netta, che permette fino a 549 km di autonomia nel ciclo WLTP, la ID.3 Pro S è disponibile in Italia nella configurazione al vertice della gamma Tour, al prezzo di listino di 48.900 Euro.

Pur avendo ottenuto tre record mondiali e sette record sulle lunghe distanze, che lo hanno portato a visitare 130 Paesi in tutto il mondo, questa volta Reiner Zietlow sta affrontando un progetto insolito persino per i suoi standard: una maratona di 20.000 km con cui sta attraversando… la Germania. Al volante di una Volkswagen ID.3 Pro S, dotata di batteria da 77 kWh e ricaricata perlopiù con energia rinnovabile, Zietlow e il copilota Dominic Brüner stanno mettendo alla prova al tempo stesso la compatta 100% elettrica, la rete di ricarica ad alta velocità tedesca e il servizio di ricarica Volkswagen We Charge. I loro progressi possono essere seguiti in tempo reale sul sito www.id3-deutschlandtour.com dove, oltre alla posizione, vengono condivise anche le immagini del viaggio.

L’Istituto di Logistica dei Trasporti dell’Università Tecnica di Dortmund ha calcolato il percorso più efficiente che attraversasse il maggior numero possibile di aree della Germania. Il viaggio è partito il 28 settembre scorso dall’hotel più a sud della Germania, vicino Oberstdorf, e terminerà nel parcheggio più a nord del Paese, vicino List on Sylt.

Il 5 novembre, Zietlow, Brüner e la “loro” ID.3 Pro S hanno fatto tappa a Bernburg (Saale), presso l’SOS-Kinderdorf, una casa di accoglienza per bambini, ragazzi e famiglie cui sarà donata una parte dei ricavi pubblicitari della maratona.

Il viaggio terminerà verso l’inizio di dicembre ma, con oltre 14.000 km percorsi, è già possibile fare le prime considerazioni. Per esempio, nel corso del tour Zietlow e Brüner hanno ricaricato la Volkswagen ID.3 Pro S alla potenza massima di 125 kW in gran parte parte delle oltre 350 stazioni di ricarica ad alta velocità utilizzate finora. Anche la varietà di fornitori di energia non si sta rivelando un problema grazie a We Charge, il sistema di pagamento Volkswagen che permette di ricaricare in tutta Europa con
un’unica tessera, presso le colonnine di diverse aziende energetiche. In Italia, la tessera We Charge garantisce l’accesso al 70% della rete di ricarica pubblica, per un totale di circa 10.000 punti, tra cui le stazioni ad alta potenza IONITY.

“Riceviamo molti sguardi curiosi e domande quando ci fermiamo a ricaricare”, spiega Zietlow. “Si percepisce che la mobilità elettrica è un tema di grande interesse e che c’è molta richiesta d’informazioni”, aggiunge. Oltre a fare il punto sulla percezione della mobilità elettrica e sullo stato delle infrastrutture, la maratona di 20.000 km al volante della ID.3 Pro S serve anche a capire meglio com’è convivere ogni giorno con un’auto
100% elettrica tanto nelle grandi città, quanto fuori. “Per esempio, è interessante notare che stiamo usando la minore quantità di energia nel traffico cittadino, proprio la condizione in cui le auto a combustione consumano più carburante”, spiega Zietlow, il quale al volante della ID.3 sta registrando un consumo urbano di circa 15 kWh ogni 100 km, che equivalgono a un costo medio di circa 4 Euro. Il consumo complessivo,
invece, è di poco inferiore ai 20 kWh e include strade di diverso tipo, tra cui anche lunghe tratte autostradali a velocità sostenute. Per esempio, in uno dei trasferimenti più estesi, i due piloti hanno percorso 420 km in un’unica tappa, senza bisogno di fermarsi per ricaricare.

In Italia, la Volkswagen ID.3 Pro S è proposta nella configurazione Tour al prezzo di listino di 48.900 Euro. La sua batteria ha una capacità di 77 kWh effettivi e può contare su un’autonomia fino a 549 km nel ciclo WLTP e su 125 kW di potenza di ricarica in corrente continua DC. Unica con omologazione a quattro posti, la ID.3 Tour è dotata di tutti gli equipaggiamenti utili per i lunghi spostamenti, tra gli altri: head-up display con realtà aumentata AR, impianto stereo premium, proiettori a LED Matrix IQ.LIGHT, pacchetto Comfort, pacchetto Assistenza che include tutti i sistemi di assistenza alla guida, oltre a cerchi in lega da 19 pollici.

Ulteriori dettagli, condizioni e note legali delle offerte commerciali sono disponibili sul sito ufficiale di Volkswagen Italia www.volkswagen.it

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Per noi la svolta elettrica è arrivata

Intervista a Massimo Nordio, AD di Volkswagen Group Italia. (Fonte: Il Messaggero)

«La persona normale si fa una domanda: quando dovrò farmi la prossima auto che cosa devo comprarmi?» Massimo Nordio non vuole parlare solo come l’amministratore di Volkswagen Group Italia, che nel 2019 ha venduto 300 mila auto in Italia, il 15% del mercato, o il rappresentante del costruttore numero 1 al mondo.

Sa che, anche chi riveste il suo ruolo, deve partire dalle esigenze dell’uomo della strada, ma anche guardare l’intero scenario.
«Il punto di partenza per cambiare la mobilità in Italia impone di ringiovanire e ridurre il parco circolante, ma servono scelte coraggiose. Bisognerebbe imporre per legge l’obsolescenza programmata: prevedere un ciclo di vita per ogni auto alla fine del quale non può più circolare».

Anno 2020: la Volkswagen propone la nuova ID.3 come la macchina elettrica del popolo…
«La nostra missione è stata sempre questa e oggi dobbiamo essere i più credibili ed efficaci nel creare una diffusione di massa dell’auto elettrica. Nel 2040 non produrremo più veicoli dotati di motore a combustione e nel 2050 avremo un parco circolante ad impatto zero. Nel 2020 inizia per noi l’era dell’“elettrico per molti” perché gli elementi che impedivano questa scelta non ci saranno più e tenderanno sempre di più a sparire: il prezzo con la tenuta del valore nel tempo, l’autonomia e infine il tempo di ricarica».

Come avete affrontato queste problematiche?
«Abbiamo investito 30 miliardi di euro creando la piattaforma modulare MEB, specifica per i veicoli elettrici. La prima auto basata sulla MEB sarà la ID.3, è grande come una Golf e avrà tre taglie di batterie diverse per autonomie di 330, 420 o 550 km. Avrà un prezzo che partirà da meno di 30mila euro, dunque quanto una Golf con motore diesel, e ci vorrà mezz’ora per ricaricarla all’80%».

Quanti modelli elettrici dobbiamo aspettarci?
«Tanti. La ID.3 avrà sorelle Volkswagen e cugine con gli altri marchi basate sulla stessa piattaforma. Avremo anche un’altra piattaforma, denominata PPE, destinata ad auto premium e ad alte prestazioni».

Cosa cambia nel quotidiano per chi sceglie l’auto elettrica?
«Sarà il cliente a decidere. Pensiamo che l’utilizzo che egli fa dell’automobile sia il punto di partenza: se la usa in città e ha un box, domani può comprare l’auto elettrica e farsi installare la wallbox per ricaricarla a casa. Altrimenti potrà rimandare questo passaggio e nel frattempo scegliere tra benzina, gasolio o metano».

I detrattori dell’auto elettrica dicono che è inquinante, anche se non allo scarico…
«L’auto elettrica è l’unica a emissioni locali pari a zero. La ID.3 è ad emissioni zero anche per la produzione. In Italia abbiamo il 37% di energia prodotta da fonti rinnovabili, ma secondo l’Enel arriveremo al 100% entro il 2050».

Il mercato dell’auto elettrica in Italia nel 2019 è stato di circa 10.500 targhe con una crescita del 110%. Che cosa succederà nel 2020 con l’arrivo di altri modelli?
«Sono convinto che il potenziale è strettamente legato alle caratteristiche dei veicoli che i costruttori mettono in commercio. Nel 2020 avremo altri nuovi modelli, mi aspetto una forte crescita».

Gli incentivi stanno spingendo il cliente privato…
«La novità è che finalmente il cliente privato, non solo l’azienda, sta entrando all’interno dei concessionari dicendo: voglio un’auto elettrica. Per questo il ruolo delle reti di vendita è offrire soluzioni che rendano la fruizione analoga a quella dell’auto tradizionale: facile da avere e da ricaricare».

Che cos’altro serve per spingere il cliente verso una mobilità più pulita e che ci affranchi da problemi come i blocchi del traffico?
«L’incentivazione più importante è la chiarezza e la veridicità dell’informazione. Ancora oggi c’è confusione tra le auto elettriche e quelle ibride. In città come Roma hanno le stesse facilitazioni come se avessero le stesse emissioni, invece andrebbero diversificate. Le incentivazioni aiutano e possono anticipare i tempi, ma non sono decisive perché le auto elettriche costeranno molto presto come quelle tradizionali. In più, lo sviluppo della rete di ricarica farà passare l’auto elettrica alla fase 2: dalla micromobilità cittadina a quella intercittadina».

Qual è la peggiore fake news che gira intorno all’auto elettrica?
«Che le auto elettriche ed ibride siano la stessa cosa, solo che quelle elettriche sei costretto a fermarti per ricaricarle con le spine mentre le ibride si ricaricano in marcia. Messa in questo modo, sembra che il risultato sia uguale, ma non è così perché l’auto ibrida senza spina può percorrere solo 2 o 3 km in elettrico e il resto lo fa con il motore a benzina».

Auto elettrica significa un modo diverso di vivere. Come migliorare la nostra qualità di vita di automobilisti?
«Dando il supporto necessario affinché l’esperienza di utilizzo sia identica a quella di un’auto tradizionale, a cominciare dal processo di vendita e di consulenza perciò che riguarda l’installazione della wallbox a casa. La Volkswagen sta progettando anche robot di ricarica e colonnine mobili».

Perché la demonizzazione del diesel va di pari passo con l’esaltazione dell’elettrico?
«Se non ci fosse l’elettrico probabilmente non ci sarebbe una demonizzazione così accesa del diesel. Demonizzare il diesel Euro 6 è una follia dal punto di vista scientifico e da quello economico, noi siamo ben consapevoli che il lungo periodo di transizione fino alla totale diffusione della mobilità elettrica renda necessario l’utilizzo di tutte le tecnologie tradizionali ma evolute di cui disponiamo (benzina, diesel, metano e ibrido)».

Dobbiamo avere meno macchine in strada. Sembra un controsenso per una casa automobilistica…
«Solo apparentemente. Non è affatto detto che avere meno automobili in strada significhi venderne meno. Secondo me, la formula è quella di aumentare il tasso di sostituzione: posso vendere lo stesso numero di automobili, ma averne di meno su strada, ma più pulite e sicure».

Muoversi è diventato sempre più complicato. Non basta solo l’elettrico. Che cosa fa un costruttore oltre ad auto migliori?
«L’elettrificazione è solo un aspetto del futuro dell’auto. L’automobile diventerà sempre di più una culla digitale nella quale potremo trascorrere sempre più tempo: non sarà solo un mezzo di trasporto per passare dal punto A al punto B, ma un ambiente sempre più simile alla casa o all’ufficio. E poi c’è la guida autonoma per il raggiungimento di un livello di sicurezza sempre più elevato».

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